Da vari anni nella cooperativa sociale stalker tante persone fanno esperienze di relazioni sociali,di valorizzazione e accrescimento personale e professionale, di rafforzamento di fiducia e rispetto di sé attraverso il lavoro.
Uno degli strumenti utilizzato è quello delle borse lavoro o dei tirocini formativi. Si tratta di strumenti formativi che attraverso una “esperienza pratica di attività” alcune persone “svantaggiate” ricevono in cambio una borsa, cioè un compenso.La borsa lavoro è un’esperienza lavorativa che non costituisce un rapporto di lavoro dipendente ; il lavoratore viene infatti retribuito non da quest’ultimo, ma da chi eroga la borsa che è l’ente di formazione o l’ erogatore pubblico di servizi di welfare.
Già dal 2008 la Stalker con Deliberazione del Direttore Generale ASL SA2 (n.ro 221 del 19.03.08) è stata riconosciuta strumento di inserimento lavorativo “come elemento di integrazione sociale di pazienti e come percorso riabilitativo tendente ad un loro pieno recupero, sia da un punto di vista delle abilità sia da un punto di vista clinico, nell’ottica dello sviluppo dei diritti di cittadinanza”.La storia della cooperativa è poi stata costellata di molti riconoscimenti che sottolineavano l’importanza dell’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate. Al nucleo dei soci lavoratori e dei dipendenti si sono quindi aggiunte l’esperienze temporanee delle borse lavoro e dei tirocini.
Abbiamo negli anni avviati più di 100 borse o tirocini di formazione.La nostra strategia è quella dell’accoglienza:non è scontato, per persone che sono svantaggiate per motivi fisici o psicologici o anche per situazioni dovute a proprie scelte, trovare un ambiente che non solo cerca di non giudicare ma che sceglie di mettere a proprio agio chi in qualche modo ha sofferto emarginazione sociale. La borsa lavoro è sicuramente un piccolo aiuto economico temporaneo, è spesso anche un modo per abilitarsi a nuove capacità e conoscenze (anche con attestati specifici) ma è soprattutto una esperienza umana importante. Ci capita spesso di incontrare persone che cercano questa esperienza per il solo motivo retributivo e con molti sospetti (lo fate perché ci guadagnate ma non vi interessa di noi) ma,che nel pur breve tempo, apprezzano il tentativo di cercare rapporti corretti, di evitare gerarchie, di cercare il coinvolgimento anche nelle scelte aziendali, entrando spesso in empatia con i tutor e glialtri lavoratori.
In questo contesto il nostro disagio è quando i pagamenti degli importi dovuti arrivano in ritardo. Questo inconveniente,di cui non abbiamo responsabilità, rischia spesso di farci perdere credibilità. Ugualmente viviamo il disagio di non poter dare continuità e sbocchi alle esperienze lavorative che prepariamo. I fattori sono molti : dall’obiettiva mancanza di lavoro al insufficiente investimento pubblico, al non perfetto funzionamento della “rete sociale”.